A CAUSA DI UN GRAVE LUTTO DEL RELATORE LA CONFERENZA È ANNULLATA E RINVIATA A DATA DA DESTINARSI.
nel Piccolo Teatro delle Officine Folk®
di Via Emanuele Luserna di Rorà, 8
10139 Torino
“CESARE LOMBROSO | LUCI E OMBRE DI UN POSITIVISTA”
Dal delinquente nato al delinquente politico, indagando sul rapporto tra genio e pazzia.
relatore: Dr. LUCIANO GALLO
APPUNTAMENTO GRATUITO
con prenotazione obbligatoria entro la data indicata
DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021 ORE 16.00 | Salotto Culturale
“CESARE LOMBROSO | LUCI E OMBRE DI UN POSITIVISTA” Piccolo Teatro delle Officine Folk®, Via Luserna 8, Torino.
L’intento dell’incontro sarà quello di presentare i caratteri fondamentali e le innovazioni portate da Lombroso nel panorama culturale italiano. Il Relatore ci aiuterà a comprendere meglio la sua personalità, i punti più discussi e importanti delle sue tesi.
Sarà anche l’occasione per riflettere anche sull’utilità scientifica del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso.
L’incontro necessita la prenotazione obbligatoria compilando il sottostante form entro il 31 ottobre 2021. Nel rispetto del distanziamento sociale e delle misure antipandemiche vigenti.
Presentazione del Relatore dell’incontro.
Luciano Gallo, docente di Storia e Filosofia, laureato in Scienze storiche all’Università degli studi di Torino con la tesi “Il socialismo di Cesare Lombroso”, Per il comune di Racconigi ha dato vita ad un Laboratorio della Resistenza, uno spazio di incontro e riflessione per giovani e meno giovani, oltre che di raccolta di documenti e fonti importanti della resistenza racconigese e delle vallate circostanti.
Chi era Cesare Lombroso
Caso eccezionale nella storia culturale italiana per la fama delle sue opere, discusse in tutto il mondo, Cesare Lombroso fu psichiatra, antropologo, sociologo, ma incarnò soprattutto la figura del medico-filosofo, protagonista di quel nuovo orientamento che vide nelle scienze della vita il punto di partenza per un’antropologia erede degli scopi della filosofia.
Le sue ricerche, specchio perfetto dell’età positivista, affrontarono molti aspetti della vita individuale e sociale del Paese, saldando ricerca scientifica e impegno pubblico. Alla fine dell’Ottocento è l’autore italiano più letto nel mondo, i suoi lavori sono tradotti nelle principali lingue. Non sempre rispettato e apprezzato, viene tuttavia molto letto, ripreso, contrastato, assorbito. Le sue ricerche ripercorrono tutti grandi temi scientifici dell’epoca: nel 1871 il libretto L’Uomo bianco e l’uomo di colore: letture sull’origine e la varietà delle razze umane si inserisce al interno del dibattito positivista sul razzismo scientifico con significati diversi assegnati al termine successivamente dagli eventi storici. Indubbiamente i contributi lombrosiani di maggior rilievo rimangono quelli in ambito antropologico e criminologico.
L’uomo delinquente, in rapporto all’antropologia, alla giurisprudenza ad alle discipline carcerarie del 1876, incentrato sull’origine, la natura e la fenomenologia della delinquenza, segnò la nascita di una nuova disciplina, l’antropologia criminale. L’assoluta originalità del contributo scientifico dell’opera risiede nella diversa trattazione del fenomeno criminale rispetto alla scuola classica penale. L’obiettivo diventa quello di studiare i caratteri psico-fisici del delinquente, non si deve punire il delitto ma studiare la personalità del singolo reo ed adattarne la sanzione; anzi quando possibile anticipare l’intervento con la prevenzione. La trattazione del delitto come fenomeno naturale, simile ad una malattia che si ripete, porta alla conclusione che non delinque chi vuole, ma chi vi è portato dalla propria costituzione psico-fisica. Nelle successive edizioni dell’opera l’autore rivide l’importanza del fattore psico-fisico, dando maggior rilievo al fattore sociale ed economico nell’eziologia del delitto. Emerge una carrellata di tipi rei, dal delinquente nato che per il suo atavismo è inevitabilmente portato al crimine sino al delinquente politico, una forma di devianza positiva per la società, che non ha nulla di atavico ma è l’espressione di una rottura con il misoneismo, termine impiegato per significare l’avversione nei confronti delle novità e delle innovazioni in ambito sociale, politico e culturale. Temi che sono alla base dei due testi lombrosiani più politici, ovvero Gli anarchici (1893) e Il delitto politico e le rivoluzioni in rapporto al diritto, all’antropologia ed alla scienza di governo (1894) che segnano la sua adesione al socialismo e al suo breve impegno politico come consigliere comunale.
In gioventù fervente sostenitore del Risorgimento liberale, dopo il fallimento del processo risorgimentale di reale unificazione dell’Italia, gradualmente arrivo ad abbracciare il socialismo umanitario. Da molti studiosi Lombroso rappresentò il tipico intellettuale positivista che, volendo educare il popolo, avvertiva il dovere morale di mettere le proprie conoscenze al servizio della collettività. Un convinto spirito progressista che vedeva nella ricerca scientifica la risorsa adatta a scoprire la verità e migliorare la società. La vita lombrosiana presenta una forte continuità tra la difesa della scienza, in quanto necessaria alla nuova società laica nata dal Risorgimento e la successiva adesione al socialismo. Rimane sicuramente una personalità importante che ha dato lustro alla cultura scientifica italiana in Europa e nel mondo. Non per questo scevro di contraddizioni e ombre, spesso strumentalizzate politicamente, basti pensare alle polemiche che ruotano da anni attorno al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
La preiscrizione all’incontro avviene preliminarmente con una prenotazione obbligatoria nel rispetto dell’emergenza Covid; Gli appuntamenti sono in fase di calendarizzazione e in attesa di ricevere specifiche indicazioni sul distanziamento sociale.
Al raggiungimento del numero massimo di posti a sedere prenotati (che avranno compilato e inviato il sottostante modulo) si chiuderanno – senza deroghe – le prenotazioni.
Si avverte che per l’accesso si applicheranno le norme di contenimento previste per il nostro settore vigenti al momento dell’evento inclusa l’esibizione del passaporto vaccinale, di un documento d’identità in corso di validità e/o la compilazione della dichiarazione di tampone con esito negativo, ecc.
Inizio modulo
PRENOTAZIONE EVENTI OBBLIGATORIA COVID 19
Fine modulo
Il Socio e gli l’Ospiti con la compilazione del presente form dichiarano di aver preso visione dei protocolli anti Covid 19 https://www.piemontecultura.it/ripartiamo-in-sicurezza/
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SEDE OPERATIVA:
Officine Folk®
Via Emanuele Luserna di Rorà, 8
10139 TORINO – Piemonte – Italia
officinefolk@piemontecultura.it
www.officinefolk.it
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COME RAGGIUNGERCI:
Parcheggio consigliato: viale alberato di corso Racconigi
Mezzi pubblici: tram 15-16, bus 33-42-55-56
Interscambi con la Metro linea 1
tram 15 C.so Vittorio Emanuele II, tram16 Piazza Bernini, bus 56 Porta Susa e 33 Porta Nuova
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SEGRETERIA
Si riceve solo su appuntamento
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*Nel rispetto del distanziamento sociale, quest’anno ci soffermeremo esclusivamente su attività “distanziate” e non di “contatto”.
**Le quote versate a Piemonte Cultura per la partecipazione ai corsi stage, concerto ecc. non rappresentano attività commerciali ma mere “quote contributive” per attività che sono esclusivamente riservate ai Soci e a fronte delle quali non è previsto, statutariamente, alcun rimborso (c.f.r. Statuto sociale Titolo 3 Articolo 9 sottoscritto dai Soci all’atto dell’iscrizione). In caso di mancata fruizione di lezioni, per propri impedimenti o malattia, il Socio non potrà richiedere il recupero, o il rimborso, delle lezioni non fruite. Nel solo caso di indisponibilità temporanea del Docente le lezioni non fruite si recupereranno in coda all’ultimo incontro del corso medesimo. Nel caso in cui, per forza maggiore, le lezioni non fruite, anche per temporanea inagibilità degli spazi o per cause di forza maggiore non riconducibili a Piemonte Cultura A.p.s., non potessero essere recuperate né con incontri in presenza né con didattica a distanza (D.A.D.), il Socio riceverà, a puro titolo di compensazione, un voucher del corrispondente valore pari al trenta percento delle sole lezioni residue non fruite che sarà comunque utilizzabile entro e non oltre i 12 mesi dall’interruzione temporanea del corso. Qualora subentrassero impedimenti personali, anche accidentali, e il Corsista rinunciasse alle lezioni programmate, incluse quelle con Didattica a Distanza, nulla potrà essergli riconosciuto, a parziale o totale compensazione, né sotto forma di denaro né sotto forma di Voucher. Il Voucher non è commutabile in denaro ma è comunque cedibile a terze persone già iscritte nel Registro dei Soci dell’Associazione Piemonte Cultura A.p.s. per l’anno corrente; se il ciclo d’incontri è a “scavalco” di due anni solari il Socio è tenuto a versare, per ciascuno degli anni, la relativa quota associativa annuale.