SABATO 21 SETTEMBRE 2024 DALLE ORE 16:00 ALLE 18:00
Tra gli italiani del Sudamerica. Il patrimonio conservato al Castello di Racconigi (Cn)
In collaborazione con le Residenze Reali Sabaude – direzione regionale musei Nazionali Piemonte
SCHEDA ATTIVITÀ
Nell’ estate del 1924 Umberto, Principe di Piemonte, compie un lungo viaggio in Sudamerica. Gli incrociatori corazzati San Marco e San Giorgio salpano da Napoli il 30 giugno, con destinazione Argentina, Cile, Uruguay e Brasile, per rientrare in patria alla fine di ottobre, dopo ben 14 mila miglia percorse.
Le tappe sono tante: Gibilterra, Dakar, Buenos Aires, Rosario di Santa Fe, Tucumán, Cordoba, Mendoza, Ande, Santiago del Cile, Valparaíso, Montevideo, Bahia e, sulla via del ritorno, Cadice.
Fotografie, filmati e fonti a stampa documentano la calorosa accoglienza riservata al Principe sia da parte delle istituzioni locali, sia da parte dei tanti italiani emigrati in quei Paesi.
In particolare, alcune fonti edite e nove album fotografici a lui donati in quell’occasione e oggi custoditi al Castello di Racconigi, illustrano non solo le tappe della lunga crociera da lui intrapresa e gli incontri di rappresentanza a cui partecipa, ma anche città, paesaggi, musei, monumenti storici, attività produttive e infrastrutture moderne allora esistenti nei territori sudamericani.
PRESUPPOSTI E FINALITÀ DELLA COLLABORAZIONE
[C]he ruolo hanno svolto e svolgono ancora oggi gli oggetti, nell’epoca della dematerializzazione, nel mantenere vivo e nel rafforzare questo forte senso di appartenenza? Come è vissuto e percepito oltreoceano e viceversa? Come si conserva nel tempo, attraverso le generazioni di oriundi piemontesi e argentini?
Gli oggetti, la lingua, la musica, il canto e la danza sono strumenti importanti per veicolare storie personali, memorie familiari e identità collettive. Attraverso presentazioni, testimonianze ed esibizioni dal vivo, le iniziative che saranno realizzate intendono invitare partecipanti e visitatori a riflettere sul vincolo identitario che, da oltre un secolo, lega il Piemonte e l’Argentina.
PROGRAMMA DELL’ INIZIATIVA
Le iniziative proposte si inseriscono nel quadro delle attività che accompagneranno l’apertura del nuovo itinerario tematico Storie dal mondo in Castello.
sabato 21 settembre 2024 Il Piemonte in Argentina – Ij vej a parlo ancora:
- Ore 11:00-12:00 – Sala conferenze – Presentazione con immagini del volume del giornalista Sergio Donna, Dalle radici alle fronde (dal Piemonte alla Pampa Gringa). Diario di un emozionante viaggio a Buenos Aires e nella provincia di Cordoba, a cura dell’Associazione Monginevro Cultura, El Toret 2023. Moderano Carolina Mosquera Tebenett (docente argentina di Lingua spagnola all’Unitre di Torino) e la scrittrice Giuseppina Valla Innocenti. Accompagnamento musicale di Piero Napoli.
- A seguire (dalle ore 15.00 alle ore 16.30), a cura di Piemonte Cultura, esibizione de Ij Danseur dël Pilon accompagnati con musica dal vivo da ij Sonador presso il Salone d’Ercole.
Uno sguardo carico di affetto al Piemonte e ai piemontesi argentini, che prenderà corpo attraverso performances di danze, canti e teatro, percorrendo idealmente la nostra Regione per oltre 600 km a partire da Torino sino alla Val Chisone e alla Valle Po, dal Roero al Monferrato sino al Canavese.
L’esperienza di viaggio in Argentina nel 2022, dove il gruppo di danzatori e musicisti ha incontrato le comunità della Famija Piemontèisa nelle province della Pampa Gringa, offrendo loro il repertorio di danze tipiche del Piemonte, sarà la musa ispiratrice dell’esibizione.
Lo spettacolo sarà inoltre impreziosito da intermezzi letterari in lingua piemontese e proporrà un repertorio che ben connota l’identità delle comunità piemontesi d’Argentina incontrate.
Ij Danseur dël Pilon si faranno testimoni del solido rapporto esistente fra le comunità, sostenuto con vigore dall’orgoglioso e forte senso di appartenenza alla terra d’origine dei nostri avi emigrati per cercar fortuna.
IL GRUPPO DI BALLO DI PIEMONTE CULTURA
Ij Danseur dël Pilon interpreta un repertorio di danze storiche tradizionali strettamente proveniente dal territorio regionale piemontese.
Il costume de Ij Danseur dël Pilon è rigorosamente ispirato alla tradizione popolare canavesana (provincia di Torino) della Regione Piemonte.
Perché è prevalente Il colore nero nel costume?
Il nero era il colore degli abiti dei servitori della nobilita, alla quale era riservato, di contro, il privilegio di indossare preziosi e costosi abiti colorati…
Le danze popolari seguono il corso delle stagioni, il ritmo della vita contadina che a sua volta è scandito dalla vita comunitaria, dal calendario e dalle fasi lunari.
Le danze scandiscono la quotidianità fatta di duro lavoro nei campi, la nascita di un figlio, la raccolta del grano, la nuova stagione, il matrimonio, la festa dei coscritti sull’aia, solo per citarne alcuni.
Alla base delle danze c’è sempre il gruppo, un gruppo che si identifica in una Comunità sociale con proprie gerarchie, fortemente legato alla terra natia e alle proprie tradizioni.
“Dalle radici alle fronde”
Dal Piemonte alla Pampa Gringa
Tutte le emozioni, le passioni, le memorie e gli incontri di un viaggio indimenticabile nel Piemonte d’Argentina (31-10-2022 | 16-11-2022).
Instant book di Sergio Donna
“La missione che ci si era imposti con il nostro progetto è riuscita appieno: abbiamo accarezzato le foglie verdi germogliate nel Piemonte d’Argentina, di un albero le cui radici sono rimaste qui, nella comune piccola Patria subalpina. Il Piemonte della Pampa Gringa, ora ci sembra meno lontano, così come il Piemonte subalpino sembrerà meno distante anche ai nostri fratelli argentini” (Sergio Donna)
A tuti ij frej piemontèis d’Argentin-a
Manten-e l’arcòrd dij nòstri vej a l’é na manera për rispeté le fatighe ch’a l’han fàit e esse arconossent e amirà për le euvre e le imprèise che a l’han realisà, e për ël coragi ch’a l’han dimostrà an afrontand un viagi vers un mond lontan che a conossìo nen. A l’han falo nen tant për lor ma pitòst për ij sò fieuj e për ij fieuj dij sò fieuj. Ij Piemontèis d’Argentin-a a pòrto ant le ven-e ël sangh dij sò vej. An parland Piemontèis as chita mai ëd pensé a lor e as dësmentio nen le rèis lontan-e. Parlé piemontèis a l’é come dì n’orassion për ij cé. Un ringrassiament concret për lor, che a l’han dave la vita. (Sergio Donna
Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie “Torèt, le fontanelle verdi di Torino”, “Portoni torinesi”, “Chiese, Campanili & Campane di Torino”, “Giardini di Torino”, “Fontane di Torino” e “Statue di Torino”. Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista “Torino Storia”. Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell’“Armanach Piemontèis – Stòrie d’antan”.
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