La Rusnenta e lo storico Carnevale del Balon edizione 2024 – sesta edizione – organizzato della Associazione torinese del Balon di Porta Palazzo, in collaborazione con la Famija Turineìsa.
Un carnevale storico e molto particolare, quello di quartiere Borgo Dora, proprio dove c’è il mercato del Balon; la maschera storica si chiama Rusnenta, nome piemontese che vuol dire, in italiano, arrugginita.
Ci saranno, con ij Danseur dël Pilon, anche Gianduja e Giacomètta de la Famija Turineìsa.
Il clou dell’evento si terrà al Cortile del Maglio dove sarà premiato il Gruppo Mascherato più bello.
ECCO LE CURIOSE STORIE ULTRASECOLARI DELLA “REGIN-A ‘D PÒRTA PALASS”
E DE LA “RUSNENTA”, LA MASCHERA DI PORTA PALAZZO DAI CAPELLI ROSSI.
di Sergio Donna
Torino 08 gennaio 2023.
LA “REGIN-A ‘D PÒRTA PALASS”
Borgo Dora, il Balon, Porta Palazzo: un pittoresco quartiere torinese, ma soprattutto un mondo a sé, da sempre simbolo di vivacità, dinamismo, commercio, scambi, baratti, affari e… bidoni; ma anche crogiolo di idee, ispirazione per poeti e artisti, confronto di culture, babele di lingue e di colori… C’è chi lo ha frequentato per caso, per pura curiosità, e ha finito per diventarne un frequentatore abituale, affascinato da quel mondo irresistibile, multiculturale, dinamico, irrequieto, sempre in movimento eppure sempre uguale a se stesso, nel quale non vede l’ora di potersi rituffare. E c’è, naturalmente, anche chi ha la fortuna di abitarci.
Ho avuto occasione di intervistare due residenti, che vivono lì da decenni e che mi hanno rivelato aspetti e personaggi di questo Borgo non sempre conosciuti e spesso dimenticati.
Una è Angela Donna, poetessa e scrittrice torinese, insegnante in pensione, che così racconta:
“Non tutti sanno che il Mercato di Porta Palazzo, e i suoi dintorni, sono stati per lunghi anni un piccolo regno, con tanto di sovrana, o meglio di “regina”, eletta democraticamente ogni anno dal popolo. Di fatto questo luogo ancora resta un ‘regno”, anche se il piccolo e umile trono, è rimasto vacante dal 1978. Torino ha decine di primati, lo sanno tutti. E non sto qui ad elencare quelli più noti. Ma ce n’è uno di cui pochi sono a conoscenza. Nel 1889, all’antico e popolare Teatro Scribe (ora scomparso) si tenne il Primo Concorso Internazionale al mondo per l’elezione di una miss. Fu un’austriaca (Jenny Cooper, di Vienna) ad aggiudicarsi la prima fascia; seconda classificata fu una signorina riminese, Costanza Fusconi; il terzo posto del podio venne assegnato a una parigina, tale Rachel Verdier”.
Chiedo ad Angela Donna: “Fu un’iniziativa di successo?”.
“Il successo di questa iniziativa fu enorme, e appena tre anni dopo si pensò di eleggere la prima reginetta di bellezza tutta torinese, scelta tra le più belle ragazze del quartiere, che per l’occasione venne inghirlandato a festa. Sui confini furono allestite della arcate con su scritto: “Regno di Porta Palazzo”. Fu una vera kermesse in grande stile, con tanto di baracconi e sfilata di carri allegorici allestiti dai commercianti e dagli ambulanti, che – dopo il défilé di rito nel quartiere – percorrendo Via XX Settembre, Piazza Castello, Via Po, giunsero fino al Valentino.
“Si pensò quindi di ripeterla?”
“L’elezione fu ripetuta ogni anno, tra la fine di agosto e i primi di settembre; le elezioni si tennero persino durante gli anni della Grande Guerra: la Cineteca del Museo Nazionale del Cinema conserva un filmato che mostra le ragazze che nel 1914 parteciparono a questo Concorso di Bellezza. E si andò avanti fino alla 2^ Guerra Mondiale. Dopo l’inevitabile interruzione nel periodo bellico, la kermesse fu ripresa nell’immediato dopoguerra, ma spostata al periodo del Carnevale.
L’elezione della Regina avveniva nelle giornate precedenti il Giovedì grasso, alla presenza delle Istituzioni e delle Autorità cittadine. Non mancavano neppure Gianduja e Giacomètta, ed altre maschere del Piemonte. Tra i compiti istituzionali della Regina di Porta Palazzo c’erano le visite benefiche ad ospedali, ospizi e orfanotrofi. Essa passava tra i banchi del mercato e i negozi del quartiere elargendo sorrisi agli ambulanti, ai bottegai e agli astanti compratori.
Si andò avanti così fino al 1978. L’ultima “miss”, o meglio l’ultima “Regin-a ‘d Pòrta Palass” è stata Luciana Aiassa, che a tutti gli effetti – almeno in teoria – resta tuttora la regina in carica: nessuno l’ha mai detronizzata. Certo una regina con un piccolo reame, ma sempre di una regina si trattava”.
Aggiungo che l’espressione “Regin-a ‘d Pòrta Palass”, tra i vecchi torinesi, era in passato frequentemente usata per identificare chi – con distacco e presunzione – millantava conoscenze e ricchezze materiali o morali, dandosi impropriamente delle arie. Come dire: Regin-a ‘d Pòrta Palass, “Regina di niente”. A volte la genesi delle frasi idiomatiche si sviluppa attraverso storie dimenticate, ma curiose e sorprendenti.
La “Rusnenta”, la maschera di Porta Palazzo dai capelli rossi un personaggio popolare, semplice ma intraprendente, incarna l’anima di questo vivace quartiere torinese, dei frequentatori del Balon e dei residenti di Borgo Dora.
Dopo aver conosciuto la curiosa storia della Regin-a ‘d Pòrta Palass, di cui Angela Donna ci ha parlato nel precedente articolo pubblicato su questa stessa testata, chiedo a un altro portapalatino doc che da anni abita nel cuore di Borgo Dora (è Gian Emilio Galliano, presidente della storica Associazione Culturale Circolo Beni Demaniali), di parlarmi di qualche altro personaggio che ha segnato la storia del Balon. Dopo aver rievocato la figura di Maurizio Marletta, detto Maciste, il mitico sollevatore di pesi che con la sola forza delle braccia era in grado di alzare sul proprio capo onusti blocchi di pietra o granito strappando applausi entusiastici ai frequentatori del Mercato di Porta Palazzo, e quella di Annina Camillini, la nonna ballerina del Balon, Galliano rievoca un altro personaggio tipico di questo quartiere: la Rusnenta.
“La Rusnenta – racconta Galliano ? può essere considerata la maschera carnevalesca autoctona del Balon e di Borgo Dora. La tradizione di accogliere un Carnevale in questo quartiere ha origini lontane. Sfilate di carri allegorici (che poi si snodavano fino al Parco del Valentino) si svolgevano già nel secondo dopoguerra, nei giorni compresi tra Giovedì grasso e Martedì grasso (che precede, come noto, le Ceneri e la Quaresima), in occasione dei festeggiamenti per l’elezione della Regina di Porta Palazzo. Ma fino agli ultimi Anni Ottanta del Novecento ancora non era stata creata per il “regno” del Balon una maschera tipica, che incarnasse l’anima di questo vivace quartiere torinese, dei frequentatori del Balon e dei residenti di Borgo Dora”.
Ma chi è veramente la Rusnenta?
“La Rusnenta – riprende Galliano ? non è certamente un personaggio di sangue nobile, a differenza della regina: rappresenta una popolana, dai capelli rossi, che veste in modo semplice, sia pure non dimesso. Indossa un abito rosso (che fa pendant con la capigliatura), porta una cesta al braccio (con dentro una bilancia e un sacco di juta), e sulle spalle, una mantellina scura. Quel nome, Rusnenta (arrugginita), si addice al colore dei suoi ricci, ma probabilmente anche alla sua attività di compravendita di oggetti e utensili usati, in ferro, corrosi dalla ruggine. Un po’ compratrice, un po’ bottegaia, un po’ ferrivecchi (in piemontese, ‘feramiù’, figura qui insolitamente interpretata al femminile). Dopo una interruzione trentennale durata dalla fine degli Anni Ottanta alla fine degli Anni Dieci del Duemila, da qualche anno la Rusnenta torna finalmente al “suo” Balon in occasione del Carnevale. La sua nomina, su proposta dell’Associazione Commercianti “Balôn” e altri proponenti, avviene solennemente alla presenza delle più note maschere torinesi (Gianduja e Giacometta), delle Autorità cittadine, ed è applaudita dai figuranti di molti Gruppi Storici del Piemonte”.
Aggiunge Gian Emilio con una punta di rimpianto: “La Rusnenta è stato anche un ristorante, una sorta di bistrot che aveva sede al Primo Piano di Via Arneis, nel cuore di Borgo Dora, con vista sul Balon. Purtroppo non ha retto al periodo di chiusura forzata della pandemia, ed ha chiuso definitivamente i battenti. Il fatto che avesse scelto questo nome era espressione del forte legame dei gestori di questo locale con il territorio”.
I festeggiamenti del Carnevale del Balon edizione 2024 ? con l’ormai immancabile partecipazione della Rusnenta ? si terranno tra il 4 Febbraio e il 13 Febbraio (Màrtes Grass, Martedì Grasso). Non mancheranno neppure Gianduja e Giacomètta de la Famija Turineìsa, le danze popolari e tradizionali piemontesi di Piemonte Cultura Ij Danseur dël Pilon, e tante altre intriganti attrazioni.
Sergio Donna
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