Festa della Madonna del Tabalino alla Cascina Oschiena
Come ogni anno, il 2 giugno organizziamo la festa per la Madonna del Tabalino nella chiesetta campestre che fa parte della Cascina. La chiesetta fu costruita alla fine del 1600 in ricordo della fanciulla muta che dopo aver visto la statua nella sorgente riacquistò la parola. La Madonna del Tabalino è anche venerata perché protettrice dei raccolti.
La festa si tiene nella Cascina Oschiena nella cui proprietà c’è la chiesetta che viene aperta il 2 giugno.
Qui fu girato il film Riso Amaro.
Programma:
- h 9 processione dal comune di Crova alla chiesetta del Tabalino;
- h 10,30 S. Messa nella chiesetta;
- h 12,30 pranzo nell’aria della Cascina Oschiena a base di panissa.
- h 15 si tolgono le panche e si fa spazio per i balli e l’animazione che andrà ad oltranza.
Dal libro di Antonio Corona ‘Piccole Storie Sangermanesi’
“Sulla strada per Crova a poca distanza dal tenimento di Oschiena sorge la chiesa campestre dedicata alla SS. Annunziata meglio conosciuta come la Madonna del Tabalino. Una discreta costruzione settecentesca, forse edificata su un precedente oratorio.
I monaci benedettini dell’Abbazia di Santo Stefano di Vercelli, che ebbero già dalla fondazione (545) del loro monastero fino al 1798 con una parte di Crova anche il possesso di Oschiena, sempre premurosi circa la salvezza delle anime dei fedeli insediati nei loro possedimenti, favorirono certamente la costruzione di questa chiesa ubicata a poca distanza dal fondo stesso.
Il nome Tabalino deriva dal toponimo della regione su cui la chiesa fu eretta e trae forse origine da tabula, una misura agraria.
In un assolato pomeriggio di una lontanissima estate, una giovane contadina come aveva già fatto altre volte, si appresta alla fontana del Tabalino per alleviare la sete. Allorché la fanciulla si china per dissetarsi appare immersa nelle limpide acque della sorgente il simulacro della Madonna: la ragazza meravigliata e quasi impaurita alza lo sguardo e vede la Madonna sorridente che la invita a raccogliere la statua e andare ad annunciare alla popolazione di Oschiena che lei vuole essere onorata lì accanto alla sorgente, dove è avvenuto il ritrovamento. La giovane confusa ed incerta sul da farsi, a gesti spiega che purtroppo non potrà essere lei l’ambasciatrice di tale richiesta perché è muta, ma la Madonna l’assicura che tutto si svolgerà nei migliori dei modi. Infatti la ragazza ansimante per la breve corsa con la piccola statua ancora umida tra le braccia, davanti a tutti gli oschienesi accorsi stupiti, può presentare il desiderio della Madonna perché acquista immediatamente la parola. La notizia del doppio miracolo, l’apparizione della statua della Madonna e la guarigione della giovane muta, si propaga immediatamente e gli abitanti di Crova colpiti dal fatto prodigioso, forti della loro superiorità numerica e dal prestigio dato loro dalla parrocchia cercano di impossessarsi della statua. Una coppia, poi due coppie di robusti buoi non riescono a tirare il carro sul quale era stata posta la statuetta della Madonna: è la riprova che la Vergine vuole essere onorata dove è stata ritrovata. Così venne costruita la chiesa che si specchia nella fontana dall’acqua miracolosa, dove la statua fu riposta, ed il culto della Madonna del Tabalino ancor oggi e abbastanza ben radicato tra l’ormai scarsa popolazione di Oschiena, Crova e dintorni. L’evento miracoloso è ricordato ogni anno all’inizio della primavera e dell’autunno, quasi per propiziare un raccolto abbondante e renderne poi grazie alla Madonna che veglia sulle messi e le favorisce facendo cadere la pioggia in caso di siccità, non solo, se questa diventa troppo abbondante facendola pure cessare. In tal senso ancora verso gli anni cinquanta partendo da Crova si facevano processioni propiziatrici.
Con un preciso riferimento alla giovane che l’aveva scoperta la tradizione vuole che la statua della Madonna, abitualmente riposta in una nicchia della chiesa in alto sopra l’altare, il più lontano possibile dalle acque, sia posta sull’altare il giorno della sua festa da una giovane ragazza, presumibilmente vergine, di Oschiena e così avviene ancora oggi , ma forse presto per mancanza di fanciulle l’usanza non potrà essere rispettata a lungo.
Nel cosiddetto occhio, ossia dove inizia la sorgente, la fontana presenta ben visibile un piccolo cerchio, dai contorni ben delimitati, dove l’acqua è più chiara e dove non spunta mai un filo d’erba: questo è il punto preciso dove, secondo la tradizione popolare, la muta trovò la statua della Madonna. Non sappiamo se l’acqua più limpida e la mancanza di vegetazione sommersa nel cerchio, sia dovuta, come vuole la credenza religiosa, alla Madonna stessa o sia semplicemente causata da una polla con acqua più abbondante e fredda delle altre…”